Una domenica al Salone Internazionale del Gusto a Torino

foto_salonegustoDal 25 al 29 ottobre 2012 si è svolta la nona edizione del Salone Internazionale del Gusto a Torino Lingottofiere… un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di enogastronomia. Tralasciamo il fatto che come sempre vi racconto di questa esperienza con molto (forse troppo) ritardo… raccontandovi il tutto come se la visita fosse avvenuta appena qualche giorno fa!!!

Sebbene Firenze-Torino non sia così agevole, io e Fabio abbiamo comunque deciso di fare una gita “domenicale” approfittando per una visita/appoggio da mio zio che abita in provincia di Torino. E così… dopo un sabato alquanto complicato (infiltrazione a casa della vicina di casa), verso le 18.00 siamo partiti e verso le 22.00 eravamo da mio zio… il tutto per poter essere al Salone del Gusto la domenica mattina alla buon ora, prima che l’eccessiva affluenza rendesse impossibile godere di questa grande manifestazione!!

In questa edizione 2012, intitolata  “Cibi che cambiano il mondo”, Salone del Gusto e Terra Madre (a rete mondiale delle Comunità del Cibo creata da Slow Food) per la prima volta sono diventati una cosa sola. Un viaggio attraverso il cibo di tutto il mondo, cibo inteso come cultura, come valore da rispettare, quindi come inno al valore  della biodiversità… oltre 1000  espositori provenienti da 150 paesi.

Ogni padiglione (erano 3 padiglioni) raccoglieva gli espositori con i prodotti di un determinato numero di Regioni Italiane… Aceto,  aceto balsamico, vino, birra, olio, salumi, formaggi, cereali, pasta, distillati, pane,  ortofrutta, dolci, conserve di tutti i tipi… espositori selezionati, con prodotti dai sapori antichi,  quelli più genuini e succulenti, talvolta elaborati e riproposti con creatività. La collaborazione con Slow Food ha reso possibile la partecipazione di altri stati del resto del mondo che espongono i prodotti tipici delle proprie zone di origine, sempre offendo la possibilità di assaggiarli ed acquistarli. Infatti nell’Oval che, con mio grande dispiacere non siamo riusciti a visitare, vi erano i sapori spesso sconosciuti… sapori dal mondo… Africa, America, Asia, Europa, Oceania. Chissà quante cose fantastiche mi sono persa!!!

E’ difficile descrivere il senso di arricchimento che può derivare dall’entrare in contatto con simile varietà nella cultura eno-gastronomica, perchè è difficile mettere in parole quello che mi ha riempito e scaldato il cuore per mezzo di vari canali sensoriali: colori, rumori, odori, sapori… vi invito quindi a guardare anche la galleria di foto selezionate per voi (solo 58 foto!!!) , sperando che riusciate a respirare, anche solo un po’, l’aria e l’atmosfera che ho respirato io.

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L’evento che più mi ha colpito è stato l’aver conosciuto dal vivo il signor Occelli, sì Beppino Occelli di quel burro strepitoso fatto come una volta e di quei meravigliosi formaggi… gli avevo scritto per complimentarmi per la qualità del burro linkandogli, con l’occasione, le ricette che avevo realizzato con il suo burro… era rimasto molto contento e quando gli ho scritto che forse sarei andata al Salone del Gusto mi aveva  chiesto di fermarmi e farmi riconoscere, anche per omaggiarmi di alcuni prodotti da provare nelle mie ricette.

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Quando siamo arrivati… lui era lì che lavorava incessantemente nel retro bottega del suo stand… quando gli è stato detto che c’ero io (manco fossi chissà chi!!!) è uscito a conoscermi e nonostante la mole di lavoro si è reso disponibile a fare anche qualche foto. In più continuava a ringraziarmi… e io ringraziavo lui… ero imbarazzata perché avevo trovato una persona estremamente umile e alla mano oltre che molto cortese e affabile… e questo mi aveva spiazzata, perché mi aspettavo una persona più “vip”!!! Fabio rideva per il mio evidente imbarazzo  e…  faceva le foto!!

Lo stand era meraviglioso… quei formaggi invitanti sia esposti sia nella credenza di legno antico… il formaggio al Barolo sul barile che faceva gola solo a guardarlo… slurp! Ho anche comprato del formaggio a mio zio… così ha potuto assaggiare anche lui quei formaggi da cui si respira l’aria delle langhe e degli alpeggi dell’arco alpino cuneese… quell’aria respirata dalle vacche, dalle pecore e dalle capre dal cui latte vengono prodotti gli innumerevoli formaggi di cui vi ho parlato e vi sto parlando nelle mie ricette.

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Ovviamente tutto il racconto del Salone del Gusto non finisce con il racconto dell’incontro con Beppino Occelli… in Toscana mi sono sentita molto a casa… il fico secco di Carmignano, la mortadella di Prato, il pane di patate della Garfagnana, il testarolo, la Torta Pistocchi… e il vicino di casa più vicino… la libreria Giunti (davanti alla casa editrice ci passo davanti tutte le mattine quando vado al lavoro, sbirciando dal portone d’ingresso dentro il giardino che lascia intravedere un ambiente immerso nel verde che sembra molto più di una “semplice” casa editrice)… al loro stand, insaziabile, mi sono soffermata a guardare e sfogliare tutti i meravigliosi libri di cucina, pensando già a quale acquistare prossimamente! Fabio mi ha pure fatto la foto… e mica me ne sono accorta, tanto ero impegnata a godere di quella vista!!!

Ma veniamo ai prodotti delle altre regioni che mi hanno colpito (nemmeno me le ricorderò tutte ma ci provo ad elencarle)… il cicotto di Grutti (dall’omonima frazione del comune di Gualdo Cattaneo – PG) ossia le parti meno nobili del maiale come orecchie, zampetti, stinco, lingua, trippa e altre interiora che vengono disossati, tagliati finemente e cotti nel forno sotto la porchetta, in modo da raccogliere il grasso di questa e tutto il suo sapore… quel panino era strepitoso!!! I classici… i vetri di Rocco Bormioli, le forme di Parmigiano Reggiano, i prosciutti San Daniele, altri salumi vari appesi, il caciocavallo dalla forma di cavallo, i peperoncini appesi, i pomodorini del Piennolo, la storica cedrata Tassoni, lo stand Ramazzotti dove, oltre a degustare l’aperitivo Ramazzotti, una ragazza carinissima (in tutti i sensi!!!) ci ha spiegato tutti gli ingredienti naturali con cui è fatto l’aperitivo. Più particolari il melone giallo cartucciaro di Paceco di Trapani (non il solito melone giallo!), il fagiolo cosaruciaru di Scicli, la pera cocomerina delle Ville di Montecoronaro, una piccola frazione del Comune di Verghereto (Forlì-Cesena), l’aglio rosso di Nubia.. quante cose che non conoscevo! Non tutte ho potuto portarle tutte a casa… anche perchè non avevo il trolley e dopo un po’ i sacchetti pesavano… prima di uscire ho giusto comprato con gli occhi a cuore due confetture che mi intrippavano: quella di melone e zibibbo e quella di fichi e rafano. Avrei voluto prendere anche quella melograno e guava, quella anguria e zenzero ma veramente gli stimoli erano troppi!

Una nota davvero meritevole allo stand Greenpallet dove vedevo perfettamente riassunta la mia filosofia di vita e… come voglio arredare il terrazzo… rispettando i pallets ed utilizzandoli per otteneree un fantastico, originale ed eco-sostenibile arredo-giardino!!

Che dirvi di più… smetto di annoiarvi con parole, parole, parole e… godetevi le foto!!!

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1 commento su “Una domenica al Salone Internazionale del Gusto a Torino”

  1. Dany, bellissimo post, hai descritto tutto alla perfezione! Purtroppo per me tutte le regioni sono lontane e non posso partecipare a questi bellissimi eventi!!!

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