Ricetta gnocco fritto (o crescentina o ficattola)

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gnocco-fritto-con-prosciutto

Il nome gnocco fritto (Gnòch frètt) è tipico della provincia di Modena ed indica  una pasta a base di farina, strutto, acqua e lievito che viene tagliata a rombi sottili, fritta e accompagnata a salumi e formaggi (ma non solo). E’ un prodotto tipico dell’Emilia ma diffuso anche in altre regioni; il nome subisce variazioni da un’area all’altra (crescentina a Bologna, pasta fritta o torta fritta a Parma, ficattola in Toscana, zonzella a Prato, ecc.) con piccole varianti nella ricetta.

Ingredienti per 2 persone:

– 250 gr di farina
– 1 cucchiaino di strutto
– 1/2 cubetto di lievito di birra
– 1/2 cucchiaino di sale
– acqua gassata q.b.
– olio di semi per friggere

Preparazione:

Mettere in una ciotola (o, se preferite, su un piano di lavoro) gli ingredienti ad eccezione dell’acqua

ingredienti-gnocco-fritto-nella-ciotola

Versate l’acqua a poco a poco, lavorando l’impasto

impastatura-per-gnocco-fritto

Aggiungete acqua quanto basta per ottenere un impasto consistente e lasciatelo poi riposare almeno mezz’ora (meglio sarebbe un paio d’ore) coperto da un canovaccio pulito (meglio se vicino ad una fonte di calore)

palla-per-gnocco-fritto

A questo punto ponete l’impasto sul piano da lavoro e tiratelo con il matterello (se avete poco spazio suddividete l’mpasto in palline e stendete una pallina per volta) , in modo da ricavare una sfoglia alta 6-8 mm circa.

pasta-tirata-per-gnocco-fritto

 Da questa pasta ricavate dei rombi di circa 7-10 cm di lato

rombi-da-friggere

 Nel frattempo mettete a scaldare in una padella larga e bassa l’olio di semi, quando è bollente, fatevi friggere IL gnocco (e non  LO GNOCCO). Inoltre friggetene pochi per volta, in modo da non alterare troppo il “bollore” dell’olio.

gnocco-a-friggere
Quando sono coloriti, scolateli e serviteli in un piatto da portata su carta assorbente cospargendoli con un pizzico di sale (o di zucchero, se li volete mangiare dolci!)

gnocco-fritto-servito

Si accompagna con salumi, formaggi, ricotta, sott’oli… ma anche nutella e marmellate!

presentazione-gnocco-fritto-con-prosciutto

gnocco-fritto-con-salame

Se poi avete del Lambrusco secco di Sorbara… è la sua morte!

Un successo assicurato… sono buonissimi!

5/5 (1 Recensione)

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8 commenti su “Ricetta gnocco fritto (o crescentina o ficattola)”

  1. Perché lievito di birra? a Reggio Emilia si fa senza lievito di nessun tipo.
    Grazie comunque dei consigli proverò questa ricetta.
    Ciao

  2. @ Alessandra: leggi i commenti precedenti di Fausto e Alessandra!!! Mi sembrano ottimi per la conservazione della pasta nel congelatore; la conservazione dello gnocco fritto già cotto invece mi lascia piuttosto perplessa!!

  3. Fausto fai benissimo a fare scorta!! Io faccio la pasticcera e ti confermo che per conservare le cose molto a lungo è validissimo il procedimento di bloccare la lievitazione refrigerando l’alimento per poi riusarlo la volta dopo. Il prodotto finito viene ancora più fresco!!! ;-)

  4. @ Fausto: Faustooooo… GRAZIE!!! Un bel commento… importante, irruento, entusiasta… e molto molto utile!!!
    Seguirò il tuo consiglio alla prossima occasione e farò scorta dello gnocco da friggere last minute alla prima occasione importante per mangiare e sbronzarmi un po’, con il vino che picchia!!!
    Salutissimi e torna a trovarmi con i tuoi consigli!

  5. Ciao cara, io ho aumentato la dose dello strutto fino a 25 gr su 250 di farina; poichè faccio scorta di leccornie a Parma (prosciutto, coppa, culatello, parmigiano – non trovo più il meravigliso salame modenese all’aglio – ecc.) ho un sacco di amici per i quali è un vero piacere cucinare. Ho provato e collaudato ottimamente un sistema per fare scorta: una volta terminato l’impasto (rigorosamente a mano e con olio di gomito, date le quantità….industriali), lo lascio riposare nel frigorifero per un paio d’ore come se dovesse essere utilizzato in giornata. Dopo di che lo stendo e lo divido in rombi di giusto spessore e pongo i rombi a strati e tenendoli separati sui fogli di carta oleata con un po’ di farina. Il tutto in un vassoio e poi in freezer. Cottura: in olio bollente (io preferisco lo strutto) ovviamente senza scongelarli. Dopo sei mesi sembrano appena fatti, gonfiano che è una bellezza. Ho provato a aggiungere un bicchiere di vino bianco e un bicchierino di grappa per renderli croccanti. Il risultato è ottimo MA NON E’ PIU’ IL GNOCCO FRITTO!!!! Vino Ok il Lambrusco secco di Sorbara; va bene anche una Malvasia di Torrechiara e ho trovato ottimo il Bonarda dell’oltrepo pavese anche se “picchia” (13,5) :smile: ;-)

  6. Carissima, su il/lo gnocco è aperta una disputa linguistica di vecchia data… io personalmente mi sento vicino alla cultura nazionalpopolare per cui lo chiamo il gnocco!
    Detto ciò, DEVI approfittare di un modenese per una ricetta coi fiocchi (ma meglio aspettare il dopo esame altrimenti ci metto dentro qualche bischerata freudiana)

    Baci, Marco

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