Caraffe filtranti per l’acqua del rubinetto: come funzionano e quali sono i vantaggi

Caraffe filtranti dispositivi sempre più diffusi per migliorare la qualità dell’acqua del rubinetto in modo semplice ed economico, che sfruttano una serie di filtri per rimuovere impurità, cloro, calcare e altre sostanze dall’acqua. L’acqua è sempre un elemento di discussione attualissima, sia che si parli di inquinamento (al centro delle discussioni la plastica delle bottiglie d’acqua), sia che si parli di durezza dell’acqua dell’acquedotto, sia che si parli di acqua minerale o di acqua filtrata! Leggi anche l’articolo sulla borraccia filtrante.

caraffa filtrante acqua

Ma se vogliamo ridurre il consumo di bottiglie di plastica, quali strade alternative abbiamo? Utilizzare acqua in vetro (ma pesa lo stesso anzi di più!) oppure utilizzare l’acqua del rubinetto. Le inchieste di Altroconsumo evidenziano che, diversamente da ciò che siamo portati a pensare, l’acqua del rubinetto è buona e sicura, forse più sicura delle acque minerali in vendita nei supermercati. Non entriamo nel merito di queste affermazioni, per parlare di ciò ciascuno di noi dovrebbe portare come evidenza empirica le analisi dell’acqua del proprio rubinetto e quelle di varie acque minerali. In questo articolo vogliamo invece parlare delle caraffe filtranti e della loro capacità di migliorare il sapore dell’acqua.

Il Ministero definisce la caraffa filtrante come “un dispositivo di filtrazione per acqua potabile non collegato a una rete idrica, dotato di una cartuccia filtrante e di un recipiente utilizzato per conservare l’acqua filtrata e dispensarla al momento del consumo. La cartuccia filtrante è generalmente un filtro composito costituito da carboni, resine e/o altri materiali, caratterizzata da una capacità nominale che definisce il massimo volume di acqua da filtrare. La filtrazione su cartuccia persegue gli effetti di modificare le proprietà organolettiche dell’acqua di origine, rimuovere altre sostanze potenzialmente presenti in tracce nell’acqua di origine e/o assicurare attività batteriostatiche”.

Al di là delle marche (Laica, Brita, kasanova, Coop, Bwt, Zephir, Bodyform, ecc.) e dei modelli, riassumendo, una caraffa filtrante è un recipiente dotato di due parti comunicanti tra loro tramite un filtro sostituibile. Sulla parte superiore della caraffa c’è un contatore che indica lo stato di usura del filtro.

Riempiendo la parte superiore della caraffa, l’acqua scende nella parte sottostante passando attraverso il  filtro che ne riduce la durezza temporanea (calcare), il cloro e i metalli quali il rame e il piombo. L’acqua si deposita così nella parte sottostante “filtrata” ed è pronta da bere o da essere utilizzata in altro modo (es. può essere gassata con un gasatore domestico o aromatizzata con succhi o estratti). Il filtro è costituito, in genere, da resine a scambio ionico e carbone attivo che inducono due processi chimici.

Le caraffe filtranti più vendute

Processi chimici delle caraffe filtranti

La durezza dell’acqua si divide in due categorie: durezza permanente e durezza temporanea. La prima, diversamente dalla seconda, non influenza il gusto dell’acqua o il funzionamento degli apparecchi domestici. I filtri delle caraffe riducono la durezza temporanea dell’acqua ovvero vanno a ridurre le sostanze che alterano il gusto e l’aroma e la formazione di calcare. L’acqua filtrata ha così un sapore migliore e meno accumuli di calcare negli apparecchi domestici.

Questi processi avvengono attraverso due componenti dei filtri:

– la resina a scambio ionico riduce la durezza temporanea dell’acqua (causa del calcare) e la presenza di certi metalli pesanti come piombo, alluminio, rame, nichel, bario, cobalto e altri metalli

– il carbone attivo riassorbe cloro,  pesticidi e agenti inquinanti e impurità organiche, migliorando il gusto dell’acqua ed eliminando alcuni odori classici (come quello del cloro)

L’acqua di casa diventa così piacevole al gusto, senza il classico e fastidioso sapore di cloro, e con la riduzione di alcune sostanze.

caraffe filtranti acqua del rubinetto

Pregi difetti caraffe filtranti

Ma veniamo a pregi e difetti, elementi a favore ed elementi contro:

Perchè utilizzare una caraffa filtrante?

  • perché in Italia la qualità dell’acqua del rubinetto è già molto alta e sicura, tale da renderla potabile senza altri trattamenti, perché non utilizzarla se possiamo migliorarne il sapore utilizzando una caraffa?
  • per comodità: perché l’acqua del rubinetto che è sempre disponibile presso le nostre abitazioni
  • per risparmiare soldi, tempo e fatica: l’acqua del rubinetto costa molto meno di quella comprata (dalle 100 alle 1000 volte in meno!). Inoltre eliminare l’acquisto di acqua del supermercato consente il risparmio di una notevole quantità di tempo e fatica per il trasporto dei pesanti cartoni di acqua
  • per ridurre l’inquinamento: evitare di comprare l’acqua al supermercato implica un evidente risparmio sul consumo di plastica (pensate a quante bottiglie di acqua beviamo e quanto questo produca una enorme quantità di rifiuti)
  • Se pensiamo alla conservazione dell’acqua, l’acqua che esce dal rubinetto è forse conservata meglio di quelle acque minerali in bottiglie di plastica che, prima di arrivare al supermercato, vengono accumulate e stoccate per i periodi di alta richiesta, talvolta in depositi all’aperto sotto il sole.

Ed i punti deboli?

  • Le caraffe filtranti (può sembrare scontato dirlo) devono essere utilizzate solo su acqua già potabile per migliorarne le caratteristiche e il sapore e non devono essere utilizzate su acqua di pozzo o sorgente di cui non si conosce la potabilità. La caraffa con filtro ha un costo dai 15 a 40 euro e i filtri mensili (in confezioni da tre/quattro) costano dai 15 ai 25 euro… questa operazione, dal costo abbastanza contenuto, non può ovviamente essere paragonabile o confusa per sistemi “professionali” di filtraggio o “potabilizzazione”!
  • L’utilizzo delle caraffe al posto delle acque minerali non elimina completamente il problema dell’inquinamento poiché anche le caraffe e i filtri vanno smaltiti ma sicuramente è più facile smaltire un filtro consumato in un mese da tutta la famiglia piuttosto che la plastica accumulata in mese di consumo di acqua del supermercato. Inoltre le aziende si stanno sempre più orientando nella produzione di caraffe biodegradabili e filtri compostabili.

Rispetto alle caratteristiche dei vari tipi di acqua, sarebbe interessante far analizzare l’acqua non filtrata del rubinetto (e non prelevata dall’acquedotto, dove sicuramente, prima di passare nelle tubature, è migliore!!!), l’acqua dello stesso rubinetto dopo essere stata filtrata (con filtri nuovi, a metà usura e a fine) e l’acqua imbottigliata di varie marche per poter fare qualche paragone in più sui vari tipi di acqua.

Prezzi caraffe filtranti

Se qualcuno è esperto di analisi chimiche e ha fatto qualche verifica in proposito o può darci qualche parere attendibile… saremo ben lieti di aggiungere le informazioni in questo articolo. Un altro articolo che ti può interessare è come eliminare il calcare dell’acqua di rubinetto, con l’acido citrico .

Ricambi caraffe filtranti

Video sulle caraffe filtranti

È meglio l’acqua in bottiglia rispetto a quella dell’acquedotto? Vale la pena utilizzare una caraffa filtrante?

Continua a leggere su Ideericette

61 commenti su “Caraffe filtranti per l’acqua del rubinetto: come funzionano e quali sono i vantaggi”

  1. Permettete che dica la mia. Tanto per iniziare devo dire che mi sto interessando per una futura vendita di depuratori di acqua ma leggendo le opinioni qui in rete mi rendo conto che non sarà più facile come pensavo a convincere qualcuno ad usare un filtro al carbone attivo. Io direi che si dicono parecchie fesserie ma anche cose molto utili. Dai commenti si dovrebbe prelevare ciò che si pensa sia un commento intelligente. L’acqua potabile cosiddetta di carano, per esempio, non è sempre sicura; vi sono stati periodi in cui si è detto nei mass-media che conteneva arsenico e non sono sicuro se ora ne contiene ancora o se vi sia un complotto per farla sembrare senza arsenico. Qualcuno sa come misurarsi l’arsenico con un “fai da te?”. Se la risposta è si allora siete invitati a dirlo. L’acqua potabile può divenire insicura in qualsiasi momento, per esempio, infiltrazioni per rottura di tubi o attacchi vandalistici o terroristici alle condotte o bacini idrici. Sarebbe sempre opportuno tenersi un purificatore nello sgabuzzino anche se non lo si usa. Riguardo alla bassa qualità dei filtri a carbone, oggi vi sono filtri a carbone sinterizzato estruso con argento colloidale. Il carbone sinterizzato estruso rimuove i batteri perchè hanno dimensioni superiori a 2 micron (C’è chi dice che a 3 micron si bloccano tutti i batteri) e dunque vengono bloccati. La maggior parte dei problemi di salute che la gente si causa è per motivo di risparmio e perchè non cambiano la cartuccia o non puliscono i depuratori oppure perchè mettono l’acqua in bottiglie o di plastica oppure sporche. Le bottiglie, anche di vetro, vanno essiccate di tanto in tanto oppure sterilizzate perchè si potrebbero formare dei nitriti – questo lo penso Io – che si formano all’interno di uno strato invisibile sulle pareti dei contenitori. Dunque chi vorrebbe sprecare soldi per un filtraggio costoso magari per lavare i piatti? Si usi quello costoso per bere ed uno economico per lavare o per emergenza in caso di disastro. Ricordiamoci che ciò che funziona con sistemi elettronici fallirà in caso di disastri naturali. Si tenga presente che un filtraggio troppo eccessivo può rimuovere i minerali.
    Saluti a chi mi vuole bene e buon acquisto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto