Eccomi ancora con una lezione piuttosto generale, ma fondamentale per ottenere belle foto di qualunque genere, non solo di cibo.
Potrebbe sembrare del tutto inutile parlare di esposizione, perché le fotocamere digitali hanno tutte programmi automatici che consentono di non pensare ad altro che a comporre la foto a piacimento e poi scattare, ma in realtà non è così. Come tutte le cose automatiche, funzionano in molti casi, ma sbagliano in altri. E’ quindi importante capire il funzionamento di questi automatismi per poterli utilizzare al meglio.
L’esposizione di una immagine è determinata dalla quantità di luce registrata dal sensore e tale quantità dipende da quanto è aperto il diaframma e da quanto tempo rimane aperto.
Cosa è il diaframma, lo abbiamo già visto: è il foro attraverso il quale passa la luce. Questa apertura varia da un minimo ad un massimo, e sarà tanto più grande, quanto più piccolo è il numero che la indica. Un diaframma f/1,8 sarà più grande di un f/22. E’ importante? Purtroppo sì, perché confondendo il grande con il piccolo, si ottengono risultati clamorosamente sbagliati e poi perché anche gli effetti creativi e compositivi sono molto diversi (e di questo parleremo).
L’altro elemento è il tempo, ma questo è intuitivo. Più tempo resta aperto l’otturatore, più luce passa. Ovvio. Semplice. Non c’è neppure da ragionarci.
Fra tempo e diaframma c’è una relazione stretta: non esiste una sola giusta esposizione, ma tante esposizioni possibili. Quindi, se imposto un diaframma di 5,6 e la macchina mi indica un tempo corretto per quella esposizione, io posso poi passare ad un diaframma più piccolo, come ad esempio 8, ed ottenere comunque una corretta esposizione aumentando il tempo. Anche questo è importante? Ancora devo dire di sì. La scelta creativa di una esposizione piuttosto che di un’altra, può rivoluzionare una immagine.
Nell’esposizione c’è un altro elemento da tenere presente. Abbiamo parlato di diaframma, di tempo, ma nell’esposizione entra in gioco anche la sensibilità degli ISO: non per nulla il titolo parla di triangolo delle Bermuda.
Quanto più alta è la sensibilità ISO, tanto più è possibile ridurre l’esposizione (cioè restringere il diaframma o diminuire il tempo). L’inconveniente è che tanto più alta è la sensibilità, tanto più grana e rumore appariranno sull’immagine, che dunque sarà molto meno nitida. Per questo, se non ci sono necessità particolari, come per gli scatti a bassa luminosità) è meglio impostare la minima sensibilità possibile, e disattivare gli ISO automatici.
Le macchine fotografiche sono dotate di un esposimetro, in grado di leggere la luce proveniente dal soggetto e calcolare un’apertura di diaframma e un tempo, tali da ottenere un’immagine “corretta”. Il problema è però che l’esposimetro calcola tempo e diaframma considerando che l’immagine inquadrata abbia una luminosità media. A dire il vero è un po’ complicato da spiegare… Pensate ad un cartoncino grigio, né troppo chiaro né troppo scuro: medio, appunto… L’esposimetro riporta tutta la scena inquadrata a quei valori di luminosità. Ora, se la scena contiene quei valori medi come valori principali (cosa che accade spesso) il problema non sussiste. Se invece i valori principali sono chiari o scuri, l’esposizione risulta sbagliata: l’esposimetro ridurrà i toni chiari al grigio scurendoli e lo stesso farà con i toni scuri, schiarendoli. Questo è il motivo per cui in automatico le scene sulla neve vengono troppo scure, ma anche quello per cui, tornando al cibo, uno sfondo bianco può risultare tristemente grigino, una bella panna montata può non essere così appetitosa, o quel bell’effetto ad alto contrasto di fragole rosse su fondo nero, in realtà viene smorto.
Con una reflex o una prosumer correggere questi problemi è semplice. Basta indicare alla macchina di fare un’esposizione diversa: in manuale si impone un tempo più lungo di quello indicato dall’esposimetro, oppure si imposta una diaframma più aperto e il gioco è fatto. Altrimenti si possono usare gli EV (quei segnetti + o – Leggetevi il manuale della macchina fotografica se non sapete cosa e dove sono!!!!!!).
Con il + si aumenta l’esposizione, cioè si fa entrare più luce;
con il – si diminuisce l’esposizione, cioè si ottengono foto più scure.
Quest’ultimo rimedio è possibile anche con le fotocamere compatte, perché di solito è previsto anche sulle più economiche. Altrimenti bisogna attuare dei trucchi per ingannare l’esposimetro. Se volete più luce nella foto, potrebbe funzionare l’espediente di inquadrare qualcosa di scuro, premere a metà il tasto per bloccare l’esposizione, poi spostare l’obiettivo verso quello che si vuole fotografare e scattare. La macchina così dovrebbe mantenere l’esposizione presa sull’oggetto scuro e far entrare più luce. Questo però va bene solo se così facendo non sbagliate la messa a fuoco! Un’altra possibilità potrebbe essere quella di impostare il programma per la neve: ho capito, siete in cucina con una torta alla panna e non sugli sci, ma in fondo non sono montagne innevate anche i pinnacoli fatti con la sacca da pasticcere? Provate, tanto il rullino non va sprecato.
Invece se volete una foto più scura potete provare a inquadrare un oggetto più chiaro e fare come descritto prima. Oppure il programma per i notturni, sempre se non scatta il flash.
Ci sono poi dei casi in cui l’esposizione è difficoltosa perché nell’immagine ci sono presenti zone di forte luce e zone di profonda ombra. Si tratta delle immagini ad alto contrasto in cui quasi inevitabilmente esporre per la luce rende nere le ombre e esporre per le ombre “bucia”, cioè rende bianche, le luci. In questo caso, in cui ci si può imbattere anche fotografando cibo se si utilizza la luce proveniente da una finestra o se fotografiamo all’aperto (come ad esempio per strada, nei mercati), un possibile rimedio è quello di usare il flash. Il flash avrà infatti il risultato di schiarire le zone in ombra diminuendo il “range dinamico” dell’immagine, cioè la differenza di diaframmi fra la corretta esposizione per le luci e quella per le ombre (vabbè, voi provate…). Oppure si può scegliere di fare una corretta esposizione per le luci o per le ombre, accettandone le conseguenze.
Nella foto delle fragole, ho esposto correttamente per le ombre (cioè le fragole). La conseguenza è stata quella di bruciare lo sfondo, ma, visto che è stata una mia scelta, fatta anche e soprattutto per avere uno sfondo completamente bianco, direi che in questo caso, la sovraesposizione generale può andare bene.
In via generale, però, è bene non sovraesporre le immagini al punto di bruciare troppo le luci. Il nostro cervello, che di solito è più intelligente di una macchina fotografica, è in grado di percepire i dettagli sia nelle luci che nelle ombre. La macchina fotografica (come abbiamo detto), no. Ma mentre il cervello non è disturbato dalle ombre scure, percepisce invece come un errore le luci bruciate dove invece dovrebbero esserci dettagli. La foto bruciata è quindi subito considerata sbagliata, mentre una foto con forti ombre nere è più accettabile. Perché? Non ne ho idea.
Ovviamente tutto quello che ho scritto è estremamente generico. Se vi è interessato, se volete approfondire, potete leggere un po’:
– Michael Freeman – Perfect Exposure: The Professional’s Guide to Capturing Perfect Digital Photographs
– Bryan Peterson – Understanding Exposure (Revised Edition).
Buona lettura! ;-)
Luisa Puccini
Sito web: www.vicinoelontano.blogspot.com
Flickr: http://www.flickr.com/photos/luisapuccini
Si! E’ questo l’effetto che avrei voluto ottenere! Grazie ancora per le spiegazioni chiarissime che mi stai dando, davvero molto utili. Immaginavo che per questo genere di foto servissero delle luci e informandomi meglio sono stata indirizzata verso i bank… però ahimè sono costosissimi! Un ultimissima cosa…come hai fatto a schiarire la tovaglia? Hai usato photoshop? La prima cosa che mi verrebbe in mente di fare è quello di usare la bacchetta e selezionare la tovaglia, poi utilizzare – nuovo livello di regolazione – luminosità e contrasto! Oppure utilizzare -correzione selettiva del colore- …insomma, con photoshop, sò solo “stirare” i livelli , quindi sò fare pochissimo!!!!!!
Sono io che devo farti i complimenti per i due blog che gestisci… e devo essere sincera… sono uno più bello dell’altro!
Ancora GRAZIE!!!!!!!!!
Ciao! Mi fa tantissimo piacere che tu faccia queste prove e comunque la foto del tiramisù non è niente male!
Cosa esattamente volevi ottenere? Un fondo perfettamente bianco? Volevi cioè perdere la trama della tovaglia?
Oppure tipo, così?
Per ottenere più bianca la tovaglia davanti potevi esporre ancora un pelino di più, perchè è leggermente grigia. Questo però poteva avere come conseguenza quella di rovinare l’esposizione del tiramisù, che invece va benissimo. Quindi, direi, potevi provare con ancora qualche frazione di stop in più, a condizione che non alterasse il colore del dolce, oppure potevi cercare di far rimbalzare un pò di luce davanti, ad esempio con un pò di stagnola avvolta attorno ad un cartoncino. In questo caso potevi muoverla fino a che non vedevi un riflesso di luce sul davanti del tuo tiramisù. Avresti cioè potuto creare una “luce di riempimento”.
Oppure la puoi manipolare… come ho fatto io…
Scusa, avevo letto il tuo post precedente. Dunque… sì ci vuole un controluce per fare le foto come quella delle fragole, cioè ci vuole una forte differenza di luce fra la zona in ombra e quella al sole, altrimenti più esponi e più viene una foto slavata. Ovvio che puoi fare simili foto anche diversamente, ma in questo caso devi cercare di avere un piano bianchissimo e una illuminazione molto uniforme. L’ideale potrebbe essere una tenda di luce. Cioè… una grossa scatolona con le pareti di un materiale bianco traslucido (che puoi anche farti da sola), intorno alla quale disporre più luce possibile. Se non riesci ad ottenere nessuna delle due condizioni il bianco assoluto è difficile. E’ forse addirittura più semplice ottenere uno sfondo abbastanza pulito e poi schiarirlo ulteriormente in post produzione.
Ciao!
Ciao sono di nuovo io…. volevo farti vedere un esempio sul mio blog:
http://www.mentaeliquirizia.com/2010/05/tiramisu.html
Mi sono avvicinata alla fotografia da poco perciò non fare caso alle prime che sono tremende!!!Dovrei cambiarle tutte ma non riesco a farlo per via del poco tempo!
La foto del tiramisù non è il massimo e avrei voluto ottenere un risultato analogo a quella delle tue fragole! Ciao!!!!
Ciao!!!! Grazie per la spiegazione chiarissima! Ho fatto delle prove ma non riesco proprio a migliorare… uso lo spot, ma non riesco a bruciare solo la parte posteriore al soggetto, viene tutto chiaro! Forse è la luce? Ti spiego meglio, scatto a luce naturale su un piccolo balconcino, non ho mai il sole diretto e imposto il bilanciamento del bianco secondo il simboletto dell’ombra, mentre se è nuvoloso imposto sul simboletto della nuvola, mai l’automatico perchè mi vengono sempre male. Scatto di mattina impostando l’apertura a 5.6 (non vado oltre in manuale) e poi regolo il tempo (se c’è sole metto a 1/200 se non c’è a 1/80 e utilizzo un tavolino bianco! Adesso ho il dubbio della luce, mi dici che le fragole sono in controluce forse è per questo che io non riesco ad ottenere questo tipo di foto! Se si che tipo di luce usi o si dovrebbe usare? Oppure è colpa dell’obiettivo? Ho un 18/55 per niente luminoso, se si, con quale tipo mi consiglieresti di sostituirlo? Vorrei prenderne un altro ma ho paura di sbagliare… sono così costosi!!!!! Grazie ancora sei stata gentilissima!
Ciao Marifra. Scusa il ritardo!
Ti spiego meglio la foto delle fragole. Esporre per le luci o per le ombre, significa trovare l’esposizione che rende al meglio la parte illuminata (espongo per le luci, senza mai bruciarle) o per far vedere i dettagli delle ombre (schiarendo tutta la foto). Le mie fragole erano messe in controluce, cioè la luce veniva da dietro. Come ben puoi aspettarti, se fai così ed esponi normalmente, così come ti dice la tua macchina, le fragole vengono completamente buie, perchè la macchina registra l’esposizione sulla base della luce che ha davanti (cioè dietro le fragole). A questo punto, se hai una reflex, ti basta esporre con il sistema spot, cioè con quel sistema che calcola l’esposizione di un’area ristrettissima, puntato sulle fragole. Questo farà in modo che le fragole (o quello che stai fotografando) venga ben esposto, ma brucerà tutto dietro. Se provi questa tecnica su una foto in cui lo sfondo è importante, non ti verrà nulla di buono, ma se vuoi solo ripulire uno sfondo bianco, avrai dei buoni risultati. Se non hai lo spot, facendo dei tentativi con i + e i – riuscirai ad ottenere una sovraesposizione analoga.
Se non è chiaro ancora non farti problemi a chiedere!
Ciao Marifra!
Luisa era bloccata fuori Italia per i problemi aereoportuali noti di questi giorni… non so se sia riuscita a rientrare quindi un po’ di pazienza! Sì, per sovra e sottoesposizione intendeva proprio i + e i -… ma non so darti maggiori consigli.. aspettiamo il suo tornare ad essere operativa! ;-)
Ciao… articoli molto interessanti e soprattutto utili! Una domanda… cosa intendi per “esporre per la luce” oppure “esporre per le ombre”? Forse la sovra e sotto esposizione… cioè i + e i -? Ho provato a farlo anch’io però l’unico risultato è stato quello di avere anche il soggetto troppo chiaro, mentre da quello che vedo le tue fragole sono di un bel rosso! Non riesco a capire lo sbaglio…ti ringrazio!
Concordo con Fabio!
Anche a me Luisa piace molto nel suo modo fresco e schietto ;-) ma allo stesso tempo professionale :cool: di spiegare… quando poi ho letto nell’articolo il paragone tra la torta alla panna con i suoi pinnacoli fatti con la sacca da pasticcere e le montagne innevate… beh… ho pensato che è proprio simpatica oltre che brava ed è quello che ci voleva per il sito!!!
Si Luisa ha il dono di spiegare passaggi difficili con delle parole semplici e renderli comprensibili a tutti.
Una vera professionista :-D
Esponi molto bene, complimenti. Si, anch’io a volte sono troppo pigro e mi affido all’elettronica. Dovro’ proprio tornare ad aprire il manuale della macchina :-)